Una caldaia può durare mediamente tra i 15 e i 20 anni: in alcuni casi può offrire un buon rendimento anche passata quella soglia, soprattutto se la manutenzione viene condotta in maniera ottimale. Spesso, però, non è così e il danno non si verifica con l’accorciamento della sua vita, ma anche in termini di efficienza e, quindi, di costi in bolletta. Una delle domande che ci si pone maggiormente quindi, è la seguente: quando occorre sostituirla?
Come abbiamo ricordato, la caldaia ha un’età media tra i 15 e i 20 anni superata la quale il suo rendimento può scadere in maniera molto evidente, comportando costi esorbitanti in termini di riscaldamento. Ciò vuol dire che non bisogna attendere una sua rottura per intervenire. Anche perché una volta avvenuto il guasto si potrebbe essere costretti a muoversi in tutta fretta per tappare l’emergenza, con il rischio di scegliere in maniera avventata e spendere troppo e male.
Quando si entra nell’ordine di idee di sostituire la caldaia, occorre partire da un dato ben preciso, quello rappresentato dalla normativa esistente nel nostro Paese. Ove, dal 2015, è obbligatoria l’installazione di caldaie a condensazione, vale a dire quelle la cui caratteristica principale consiste nella possibilità di recuperare energia dai fumi di scarico.
Il motivo è da ricercare nel fatto che questi dispositivi evitano l’emissione dei fumi nell’atmosfera, limitandone di conseguenza l’impatto ambientale. Le caldaie a condensazione si caratterizzano per la loro estrema efficienza, in quanto sono in grado di sfruttare tutto il calore che viene prodotto al loro interno.
Quali sono i criteri da seguire, quando si opta per la sostituzione della caldaia? Il primo è proprio quello relativo ai consumi, cui deve essere rapportato il nuovo dispositivo. Occorre cioè consultare la bolletta per capire quale sia la potenza ideale dell’impianto da acquistare.
Altro aspetto di grande importanza è poi quello rappresentato dalla garanzia, che deve includere non solo il corpo caldaia, ma anche le componenti elettroniche.
Infine, occorre considerare il rendimento della caldaia che si intende acquistare e in questo caso le informazioni sono disponibili online o possono essere fornite dagli esercizi commerciali che vendono questo genere di impianti.
Va poi ricordato che la sostituzione della caldaia rientra a pieno titolo nel novero degli interventi di manutenzione straordinaria, ovvero gli stessi che ormai da tempo, nel nostro Paese, sono premiati dalle detrazioni fiscali. Grazie ad esse la spesa necessaria si tramuta in un vero e proprio investimento, in quanto si converte nella possibilità di recuperare il 65% delle spese ove ad essere oggetto di installazione siano caldaie a condensazione di classe A.
In sostanza la cifra da detrarre deve essere suddivisa in dieci parti eguali, le quali saranno scalate sulle dichiarazioni dei redditi successive a quelle dell’anno di imposta. Per poterne usufruire, è necessario accludere la ricevuta di pagamento e la fattura.